venerdì 25 novembre 2011

Una serata per le donne


Questa sera ho assistitito con grande attenzione ad un incontro molto importante, dove due donne esperte, competenti e impegnate nel sociale, hanno spiegato e documentato molto bene, quanto sia grave e vergognosa la problematica relativa alla violenza sulle donne, che colpisce davvero più di quanto possiamo immaginare. La mia è una realtà abbastanza piccola, di paese, perciò parlare di questo argomento, qui, in un contesto ristretto, è stato così importante. Perchè questi episodi succedono ovunque, in città, in paese, a mamme, donne laureate, ragazze che convivono, vicine di casa...
Questa sera, due parole hanno lasciato un segno:
paura e vergogna.  
Spesso le donne non denunciano per questi due tipi di sentimenti: la paura, di non essere credute, di che cosa avverrà dopo, delle conseguenze, della reazione del proprio compagno. La vergogna di rendere pubblica una situazione magari inimmaginabile al mondo esterno, e il timore di essere giudicate.
Questo è un tema difficilissimo da affrontare, credo che soltanto gli "addetti ai lavori" possano essere di supporto a tutte le donne che si trovano in queste situazioni tremende. Tutte le altre persone però, non possono e non devono vivere nell'indifferenza più totale. Abbiamo il dovere morale di fare da supporto a queste donne, di consigliare, di proteggere, di spronare a rivolgersi agli enti competenti. Per rendere la loro vita di nuovo bella, e per punire gli abusi, che purtroppo sembra, non si riescano a fermare.

Per quanto riguarda la provincia di Alessandria, segnalo il Centro Antiviolenza Me.dea.


(Tratto da QUI)
Il centro offre uno "spazio" in cui è possibile per la donna esprimere i propri vissuti, raccontare e leggere, dal suo punto di vista, l’esperienza di violenza subita, ricostruire stima e fiducia in se stessa e tracciare, insieme all’operatrice, una strategia efficace di uscita dalla violenza nel più assoluto rispetto dell'anonimato.

Grazie al lavoro di rete che, in questi anni, ha tessuto l’Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità, e all’impegno di tutte le istituzioni del territorio anche nella nostra provincia possiamo dire “mai più sola”.

Il Centro Antiviolenza attivato dall'Associazione me.dea grazie al piano di contrasto alla violenza della Provincia di Alessandria offre un servizio di "prima accoglienza" e "raccordo" con le istituzioni.

Il Centro ti dà la possibilità di:


• Fissare un colloquio di accoglienza per affrontare il tuo disagio;
• Parlare del tuo problema con operatrici preparate a capirlo e ad aiutarti;
• Metterti in contatto con i servizi socio-sanitari, il tribunale e le forze dell’ordine con le quali collaboriamo;

Gli obiettivi generali del Centro:



• accompagnamento ed orientamento all’uscita da situazioni di marginalità dovuti a violenza di genere;
• erogazione di informazioni sanitarie, sui diritti, sui servizi;
• sensibilizzazione sul tema della violenza a donne e minori sul territorio cittadino;
• incentivazione di un clima di collaborazione tra le risorse di rete;
• pianificazione strategica inter-istituzionale;
• progettazione e realizzazione proposte/percorsi formativi;
• elaborazione di strumenti per gli/le operatori/trici sul tema della violenza.

Vi lascio inoltre, qualche link utile:

http://www.zeroviolenzadonne.it/
Wikipedia
Stalking
Siamo Pari
Antiviolenzadonna





2 commenti:

  1. Ciao Emanuela, ho rischiato anche io di trovarmi in questa terribile, ripeto TERRIBILE trappola. Sono stata fortunata perchè il mio "ragazzo" di allora mi minacciò ma poi a parte qualche spinta e una piccola contusione non ebbi traumi seri... Il problema infatti fu nel non volerne parlare con nessuno sia per timore di creare esagerati allarmismi (... incredibile),sia per non mettere in cattiva luce un uomo che comunque amavo...
    Sono stata fortunata. Ma capisco benissimo chi non riesce ad uscirne fuori.

    RispondiElimina
  2. Grazie per avermi raccontato la tua storia, non è facile. Anche io ci sono "cascata" per cinque anni circa, ne ho parlato qui, (http://www.donna-in.com/2011/10/il-ragazzo-che-amava-i-tacchi-a-spillo/)in tono molto blando e scherzoso. Era una violenza assolutamente non fisica, ma io ero plagiata totalmente da questa persona, ogni giorno stavo sempre peggio. Il peggio, come hai detto tu, è che noi questi personaggi li dobbiamo sempre giustificare dando a noi la colpa di tutto. Le nostre sono storie a lieto fine, spero che lo siano per molte donne che in questo momento stanno soffrendo. Un abbraccio.

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